sulla comunicazione vige una maledizione

Al virtuale manca il corpo, al reale manca l'anima.
1. - Al virtuale il corpo manca non per la distanza-lontananza fisica, ma per i divieti non detti che vigono sulla comunicazione, per il senso di pudore che impedisce di parlare "in pubblico" di sentimenti e argomenti intimi che riguardano il corpo, la sessualità. Ma forse questo è inevitabile. In fondo esistono le email e le chat per questo.
2. - Al reale manca la comunicazione, l'anima. La gente non è abituata a comunicare, a fare amicizia...(parlo della mia città) vige una diffidenza quasi totale delle donne verso gli uomini e forse a ragione. Diciamocelo, noi uomini abbiamo una pessima reputazione...le donne non si fidano più di noi...siamo aggressivi, un pò - credo - a loro facciamo paura (anche per le istruzioni ricevute dalle mamme), non siamo affidabili. La colpa è nostra se le donne stanno in guardia davanti a noi. Il maschio-maschilista ne ha fatte tante alle donne...La donna deve lottare oltre che con gli uomini (resistere) anche contro se stessa (quella parte di sè che la porterebbe ad essere più disponibile alla comunicazione, al rapporto).
Stando così le cose...non è che questa sia la migliore vita possibile. La solitudine è lì come chance. Ma anche tutti gli ostinati tentativi (fatalmente poi falliti) di cambiare le cose.

Malcolm ha scritto:Al virtuale manca il corpo, al reale manca l'anima.

Questo è vero. Quindi i due tipi di comunicazione sono complementari secondo me.

Per il resto invece...dipende. Io per esempio non ho nessuna (o, meglio, molto poca) diffidenza verso gli uomini. Sarà perchè non abito nella tua città...

Io per esempio non ho nessuna (o, meglio, molto poca) diffidenza verso gli uomini. Sarà perchè non abito nella tua città...

fARFY,
bella fARFY, sei la donna ideale (in senso non platonico)...io odio la mia (la mia? la loro) città!!! immagina che non posso pronunciarne il nome senza provare schifo

è così grave la situazione?
Non hai mai pensato di cambiare città?

Sono stato sei anni a Milano all'università.
L'unica cosa che mi lega a questa città sono i miei nipotini.

ho scritto: "a questa città"
intendo non Milano, ma la mia città