Ma l'amicizia è più importante della verità?

Spesso di fronte ad un amico siamo in imbarazzo perché la verità ci spingerebbe quanto meno a non essere d'accordo con lui, poi l'affetto prevale e lo assecondiamo.
Ma la verità va detta anche e soprattutto per l'amicizia che ci lega?

Secondo me si, però si rischia di perdere l'amico.

Se si perde l'amico era vera amicizia?

Rizzitiello,
assecondare l'amico a svantaggio della verità non è un favore che si fa all'amico.
Plato amicus sed magis veritas.
Comunque mi pare che tu formuli la questione in modo non chiaro. Non si capisce infatti se è la verità in discussione o qualche pettegolezzo.

Il pettegolezzo riferito non fa perdere l'amico.
E' la verità che è pericolosa.

Ma bisognerebbe parlare di casi concreti - come nel post "personale" di Carlito. Altrimenti in generale vale "Plato amicus sed magis veritas". Certo, Platone mi è amico, ma molto di più la verità. Insomma noi siamo amici della verità prima di essere amici di Platone.
Bisogna dire un pò di più i casi personali...altrimenti non si capisce una cippa (direbbe Fast)

Una verità che sia solo di offesa è molto diversa da una verità che , anche se può sembrare offensiva, è detta per aiutare.
Se dico a Berlusconi sei un nano dico una verità ma non posso far nulla per cambiare il fatto, se gli dico, smettila di tingerti che sei ridicolo è sempre una verità ma se segue il consiglio può migliorare.
P.S.: ho usato Berlusconi per far felici Drago e Carlito: sono un po monomaniaci (verità) ma tutto sommato li ritengo amici.

Vorrei dire a Rizzitiello che a me non interessano i fatti privati...si può parlare di casi accaduti, di problemi vissuti di cui si è a conoscenza (senza fare nomi, che non interessano nessuno) - si dà così ai forumisti maggiore possibilità di intervenire. Si può ottenere così qualche consiglio. Ma se si resta sulle generali la cosa diventa meramente scolastica.

Malcolm ha scritto:Vorrei dire a Rizzitiello che a me non interessano i fatti privati...si può parlare di casi accaduti, di problemi vissuti di cui si è a conoscenza (senza fare nomi, che non interessano nessuno) - si dà così ai forumisti maggiore possibilità di intervenire. Si può ottenere così qualche consiglio. Ma se si resta sulle generali la cosa diventa meramente scolastica.

Caro Malcolm, infatti, senza fare nomi, ho parlato di problemi reali discorrendone in generale, però ti concedo, se vuoi, di portare un caso concreto per rendere meno "scolastica" la discussione.

S.R. hai scritto:
1) Spesso di fronte ad un amico siamo in imbarazzo perché la verità ci spingerebbe quanto meno a non essere d'accordo con lui, poi l'affetto prevale e lo assecondiamo.
2) Ma la verità va detta anche e soprattutto per l'amicizia che ci lega?

Non mi è mai capitata una cosa così (1).
La verità di cui al (2) la conosci solo tu.
Credo perciò che tu volessi parlare di una esperenzia tua che però hai reso troppo generale fino a renderla astratta.
Ora è andata così questa volta.
Ti consiglio di raccontare fatti realmente accaduti.
Io una volta - eravamo sul forum gbg - portai il caso di un amico ingiustamente condannato (penalmente) e il post ebbe una certa audience.
Le concessioni, perciò, lasciale perdere.