Importante: ho conosciuto La Cosa e Fast

stamattina ho deciso all'ultimo momento di andare all'Acquario a Genova.
e nonostante lo zero preavviso (sono fatta così, mi sveglio e decido cosa fare) sono stati carinissimi: aperitivo e chiacchiere, risate e leggerezza, spontaneità e confidenza.
ed è bello assai quando la realtà conferma il virtuale

Zora, ma perchè quando ti vengono delle belle idee non le condividi??

Dai, raccontami un po' di più, tanto siamo qua da sole...
come sono come sono??

ordunque... La Cosa ha provato a cambiarmi nome: voleva farmi diventare la Magda di Bianco, Rosso e Verdone.
Stamattina all'alba mi chiama per farmi gli auguri, era in vena di chiacchiere, mi ha chiesto che programmi avevo, come festeggiavo eccetera. Io, perfida, lo liquido rapidamente con la scusa giro cimiteri con mamma
Faccio le mie cosine e mi metto in viaggio. Lo avviso che stavo andando all'Acquario mentre sono ad altezza Busalla. Volutamente, sapevo che stava poco bene e non volevo si stressasse per procurare biglietti e ambaradan vario. Dunque, gli comunico che ero off tutto il giorno per fare foto. Però se fosse stato meglio un caffè verso sera l'avrei preso volentieri:

"Tu non sei normale. Potevi dirlo prima no???? Comunque, a che ora?"
Ma non lo so. Tardo pomeriggio. Però non voglio che esci se hai ancora febbre
"Io ho l'influenza. Però vediamo. Tardo quando?"
Oh non ho idea, dopo le 19 immagino
"Eh? Così tardi?? Ma quanto ci metti a fare foto??? L'Acquario si gira in due ore massimo, e non sono neanche le 11"
(ecco il motivo per cui NON l'ho avvisato con abbondante preavviso) Senti... Quando faccio foto non guardo l'orologio.
"Vabè. Avvisami almeno un'ora prima eh?"

Alle 16,30 chiama. Avevo il vibra, non ho sentito. Richiamo alle 17.

"Allora? A che punto sei?"
Ma non lo so
"Ma come non lo sai? Non hai ancora finito??? Dove sei ora?"
(Miiii...) Alle foche...
"Ah, allora hai quasi finito, ok arrivo"
NO! Non ho quasi finito! Voglio rifare il giro. Ci vediamo alle 18,30 qui davanti.

Giunse puntuale. Andiamo a prendere la mia auto per andare da Fast e pretendeva di pagarmi il parcheggio. A proposito: 2 euro l'ora. Vergogna. Passiamo oltre. Prima discussione, con le due banconote da 50 euro che ballavano davanti all'omino.
Ho vinto io
In auto, un programma.

Praticamente iniziava 500 metri prima a dirmi: è rosso, stai attenta, occhio alle strisce, devi dar la precedenza!, rallentaaaaaaaaaaa (notare: andavo a velocità pensionato).
Poi mi diceva "gira a sinistra" e con la mano indicava a destra.
Poi aveva da ridire sulle mie finte cinture di sicurezza: non sopportando il piripii continuo di quando non le indosso, sono andata da uno sfasciacarrozze a farmi dare due ganci presi da cinture di auto da rottamare, così le inserisco e non sento il piripi.

Arriviamo da Fast, aperitivo in bar della zona.
Mi gusto un mojito e i racconti di Fast sulla mala genovese degli anni Settanta. Sono sempre più convinta che dovrebbe scrivere un libro di racconti su quei personaggi, ma lui nicchia con la scusa che "non sono capace".
In particolare, ha raccontato di un tipo che ha passato tutta la vita a rubare mobili pregiati in ville: si presentava - durante i weekend, quando i proprietari erano assenti - con un camion da trasloco e relativi complici, e svuotava le ville di tutto l'arredamento. I vicini non si insospettivano mai, dando per scontato che fosse in corso un vero trasloco, e lui la faceva franca ogni volta.

Poi ce n'era un altro, specializzato in vendita libri ai morti: la domenica si studiava i necrologi per vedere chi era morto e quando trovava un ingegnere, avvocato, architetto e dintorni, andava alle bancarelle a cercare vecchi libri di settore, li rilegava e si presentava a casa della vedova per consegnarli, facendo finta fossero ordini del defunto.
Nessuna vedova rifiutava il pagamento del pregiatissimo libro, ultimo desiderio del fu marito :D

Mettete assieme quanto avete letto di lui, con quanto vi viene in mente dopo aver letto questi aneddoti. Mixate il tutto e avrete Fast

Tornando all'amministratore onorario, salutato Fast, insisto per accompagnarlo a casa. Lui insiste per mostrarmi l'ingresso dell'autostrada. Io non lo ascolto, entro in auto e accendo Ulla (il mio navigatore) che secondo lui non era in grado di guidarmi verso casa sua.
Prontamente smentito.
Sette chilometri dopo e ripetizione di quanto descritto prima, lo lascio sotto casa e mi dirigo verso l'ovile, coi nervi lievemente scossi ma assai divertita.
E durante la tappa all'autogrill non ho potuto fare a meno di sentirmi un po' Magda inside :D

Ahhhhh, ma che interessante "cronaca di una giornata particolare"...
Allora l'impatto con le celebrità genovesi è stato positivissimo a quanto pare!
Lo sketch "Lacosa in macchina" corrisponde perfettamente al personaggio (almeno come lo immagino io): lui...sfavilla immensamente e quindi si agita! Ma per certi versi lo capisco: Genova è una città abbastanza incasinata x la guida...
Beh, non sai quanto ti invidio sia mojito, sia i racconti di Fast

P.S. ..uhm, quando la macchina attacca con il piripipi tu metti la cintura e lei smette...provare per credere!

Bastard Inside

Confermo. E' tutto vero.

Bellissimo racconto,Zora!
Efficace e divertente.
Mi sono sentita...assieme a voi.
Come seconda voce di LACOSA,petulante quanto lui,dico.
Ed ho ascoltato con piacere gli anneddoti di Fast,mentre
sorseggiavo velocemente un goccio del tuo...mojito.
Grazie,Zora.


missmarple

Già, solo pazzi.

doc ha scritto:Già, solo pazzi.

Diciamo che, hai cominciato ad avere un sospetto quando, privatamente, ti ho chiesto se ti andava di aiutarmi a costruire un villaggio ecologico in Amazzonia. Vero?
Io, che ci posso fare? Una sera, vado a mangiare con un autore di un libro e lui mi propone questa cosa. In una botta di follia, gli dico: "l'idea mi acchiappia, mi acchiappa, ma mi acchiappa assai" (forse il momumento e la dedica di una via alla mia umile persona, immensa e sfavillante, mi aveva fatto cedere alla tentazione di un quasi sì).
Secondo te, il giorno dopo, potevo andare da Piano e dirgli "A Renzo, ti va di fare una città ecologica in Amazzonia" ?
Sicuramente, sarei stato lo zimbellone di tutta Genova entro 24 h. .
Ho preferito farlo con doc

Ma la pazzia a cui mi riferisco non è quella.
Una volta Grifo mi ha detto (in collegamento video con skipe) che in internet ha conosciuto solo pazzi o deficienti.
Era ovvimente un paradosso.
Deficiente non lo sei (credo )
Mi riferivo al quadretto disegnato da Zora.
Al marito di Magda.
Agli aneddoti di Fast.
Zora usa i ganci di auto demolita per non fare suonare le cinture!
Bell'idea.
Ed è e rimane un paradosso.

(O Belin ma come sei permaloso.)

doc ha scritto:Ma la pazzia a cui mi riferisco non è quella.
Una volta Grifo mi ha detto (in collegamento video con skipe) che in internet ha conosciuto solo pazzi o deficienti.
Era ovvimente un paradosso.
Deficiente non lo sei (credo )
Mi riferivo al quadretto disegnato da Zora.
Al marito di Magda.
Agli aneddoti di Fast.
Zora usa i ganci di auto demolita per non fare suonare le cinture!
Bell'idea.
Ed è e rimane un paradosso.

(O Belin ma come sei permaloso.)

Permaloso di che?
Io, mica me la son presa.

Farfalla, ti prometto che alla prossima idea dell'ultimo momento, ti avviso e vediamo se riusciamo a conciliare

poi, sulle cinture ti dico che:

a) voglio essere libera, nel caso, di crepare come meglio credo, compreso morire da deficiente per un frontale che, con cinture indossate, magari mi avrebbe procurato "solo" una paralisi permanente. che le indossi o meno è solo affar mio e non reco danno ad alcuno. e poi - come per il fumo - penso che prima o poi di qualcosa bisogna pur morire. una morte vale l'altra, a mio avviso...

b) soffro di claustro, fisica e mentale: tutto ciò che è sinonimo di costrizione, mi fa mancare l'aria, fisica e mentale

c) ho un seno capriccioso, è quasi sempre dolente e la cintura me lo schiaccia.

d) si stropicciano le camicie, per non parlare dei capi di seta o lino d'estate. orrore

e) non sopporto di essere trattata come una deficiente e le auto moderne, così elettronicamente fastidiose ed invasive, tendono a trattarti come tale. scordi le luci accese c'è un piripì, esci dall'auto con la chiave inserita nel quadro, c'è un pirirpì. vai in riserva, c'è un piripi. parcheggi troppo vicino ad altre auto, c'è un piripi che ti avvisa tre metri prima. ti va di tirarla un po' in curva, c'è l'esp che te la stabilizza in automatico con relativo piripì a seguire.
e decine di altri piripi che ora non ricordo.
e che due piripì!

LACOSA ha scritto:

doc ha scritto:Ma la pazzia a cui mi riferisco non è quella.
Una volta Grifo mi ha detto (in collegamento video con skipe) che in internet ha conosciuto solo pazzi o deficienti.
Era ovvimente un paradosso.
Deficiente non lo sei (credo )
Mi riferivo al quadretto disegnato da Zora.
Al marito di Magda.
Agli aneddoti di Fast.
Zora usa i ganci di auto demolita per non fare suonare le cinture!
Bell'idea.
Ed è e rimane un paradosso.

(O Belin ma come sei permaloso.)

Permaloso di che?
Io, mica me la son presa.

lui è permalosissimo, però ha un grosso pregio: in generale non mi sembra persona che porta rancore.
ehm, credo

missmarple ha scritto:Bellissimo racconto,Zora!
Efficace e divertente.
Mi sono sentita...assieme a voi.
Come seconda voce di LACOSA,petulante quanto lui,dico.
Ed ho ascoltato con piacere gli anneddoti di Fast,mentre
sorseggiavo velocemente un goccio del tuo...mojito.
Grazie,Zora.


missmarple

è ovviamente un po' romanzato. però ci tenevo a sottolineare le ore piacevoli passate in loro compagnia.
e davvero, a volte ci vuole così poco per esser sereni

zorababela ha scritto:Farfalla, ti prometto che alla prossima idea dell'ultimo momento, ti avviso e vediamo se riusciamo a conciliare

zorababela ha scritto:
poi, sulle cinture ti dico che:
......................

io invece le allaccio sempre e sai perchè? in parte per il piripì, ma principalmente...per i sensi di colpa
Quando mia figlia aveva 7-8 anni e ci mettevamo in macchina mi diceva sempre: "allaccia la cintura, bisogna mettere la cintura, ma perchè non hai messo la cintura? ti aiuto io a metterla". La situazione era abbastanza surreale: una bimba insegna alla sua mamma (adulta e vaccinata, abile e arruolata) i comportamenti responsabili. Di solito dovrebbe avvenire il contrario...
Sono passati tanti anni, ma il senso di colpa funziona ancora, eccome...

ho avuto genitori che hanno tentato, in varie circostanze, di opprimermi con sensi di colpa vari.
non so come né perché, ma a questa cosa non ho mai ceduto
ho avuto sensi di colpa unicamente quando mi è capitato, rare volte, di essere consciamente stronza, per puro egoismo del momento, con qualcuno che non se lo meritava.
ho sempre chiesto scusa, anche a distanza di anni.
per cui no grazie, vade retro sensi di colpa.
a tua figlia - ma non sono madre per cui prendi questa affermazione con le pinze - avrei probabilmente risposto che una volta adulta sarebbe stata libera di decidere o meno se indossare le cinture, ma finché era bimba, o le metteva, o le metteva.
perché?
semplicemente perché lo esige mamma. punto

No, qui non sono tanto d'accordo.
Non puoi dire alla bimba che mette sempre la sua cinturina e tu no (perchè non ti va) "io sono adulta e quindi faccio quello che voglio e tu sei una bambina e quindi fai quello che ti dico io". I bambini sono persone e come tali vanno rispettati; soprattutto quando fanno i discorsi più che ragionevoli, come in questo caso.

ma c'era una premessa... quando sarai adulta potrai decidere di.
sulla sensibilità dei bimbi non discuto.
discuto sulla loro petulanza nel porsi come persone adulte quando non lo sono.
massimo rispetto per l'esortazione a tenere comportamenti responsabili, altrettanta libertà per i genitori di decidere di non avere - per libera scelta di persone adulte - proprio quei comportamenti che vietano ai loro figli.

un altro esempio riguarda la lingua italiana e il dialetto: prima impari correttamente l'italiano, poi, se ti va, anche il dialetto.
ma fino a quando non padroneggi grammatica e analisi logica, una parola di dialetto che sia una da te non la voglio sentire.
perché?
perché lo esige mamma (che a volte ha piacere di parlare anche in dialetto)

vuoi evitare la frase "perché lo esige mamma" senza cadere vittima dei ricatti sugli assoluti che spesso impongono i bimbi?
puoi provarci, ma la vedo dura