E' scontro Veltroni-Di Pietro :"L'alleanza con l'IdV è finita"

MILANO - Pd e Italia dei valori ai ferri cortissimi. "L'alleanza con Di Pietro è finita", dice il leader democratico ospite di Fabio Fazio, "perché dopo le elezioni ha rotto il patto di programma e ha rifiutato il gruppo unico". Secca la replica dell'ex pm: "Si arrampica sugli specchi, la verità è che il suo partito è inesistente, e negli ultimi mesi ha oscillato tra collaborazione con il governo e collaborazionismo".

Uno scontro che da tempo cova sotto la cenere, e che ora, alla vigilia della manifestazione del 25 ottobre, esplode in tutta la sua vis polemica.

Alleanza finita. Il leader del Pd non usa mezzi termini: "Con Di Pietro avevamo sottoscritto un programma per costituire un unico gruppo; quando si è accorto che aveva un numero sufficiente di parlamentari per costituirne uno da solo, Di Pietro ha stracciato quell'impegno". E ancora: "L'alleanza è finita quando Antonio Di Pietro ha stracciato l'impegno, dopo le elezioni, di costituire un gruppo comune con noi".

La replica di Tonino. L'ex pm risponde con una serie di sciabolate al leader del Pd. "IdV non ha rotto alcun patto con il Pd, tanto è vero che sta per affrontare, insieme al Pd, le imminenti elezioni in Trentino e speriamo anche in Abruzzo. Noi abbiamo scelto subito un'opposizione chiara, lineare e intransigente, mentre il Pd ha ondeggiato con una linea collaborativa, a tal punto da sembrare talvolta persino collaborazionista". E ancora: "Il buon Veltroni si attacca agli specchi per cercare di giustificare una opposizione che in questi mesi c'è stata poco o per niente".


Fonte: repubblica.it


Simul stabunt ,simul cadent..

''Prima Veltroni doveva andare da solo; poi - aggiunge - ha imbarcato Di Pietro, il quale giurava e spergiurava di fare un unico gruppo parlamentare e di convergere nel Pd; poi Di Pietro non ha mantenuto i patti e ha approfittato della sua autonomia e della debolezza del Pd; poi Veltroni ha cominciato a inseguire Di Pietro sul terreno dell'antiberlusconismo piu' truce; infine, i due compari si sono messi a litigare in piazza...E questa sarebbe un'alternativa di governo?".

Daniele Capezzone

Alternativa ... si ..... di governo ... no!

Criceto ha scritto:Alternativa ... si ..... di governo ... no!

Giusto quello che dice D. Capezzone.
Di Pietro ha seguito paradossalmente l'esempio della "discesa in campo" (in politica) di Berlusconi. Ma le storie sono molto diverse. Berlusconi ha portato del nuovo, Di Pietro no.
Forse per lui è giunto il tempo di risalire dal campo della politica verso quelli agricoli, di mettere in moto il trattore e dedicarsi al lavoro tradizionale del contadino. Gli manderemmo i nostri più cari saluti e gli diremmo: "Buona coltivazione! Auguri di un buon raccolto!".
La politica - anche se oggi molti sono gli improvvisatori - è una cosa molto seria sia nella modernità che nell'antichità. Come è potuto accade che un ex contadino, ex poliziotto, ex inquirente, abbia potuto pensare di "scendere in campo"? Nessuno deve avergli parlato di Platone, di Aristotele, di Carl Schmit, ecc.
Già lo sento rispondere: che cì azzecca questo?
No, caro Di Pietro, c'entrano, eccome!

La sinistra è drammatica/comica al tempo stesso.Al Governo riesce a litigare ed implodere tra massimalisti e revisionisti.
All'opposizione riesce a dividersi tra populisti neoperonisti e sinistra democratica.
Ora attendo che il PD si (ri)divida tra Teodem e socialdemocratici e DiPietro si scinda tra Giustizialisti e movimentisti.