TECUMSEH (CAPO INDIANO DELLA TRIBU SHAWNEE)

QUANDO AL MATTINO TI SVEGLI,RINGRAZIA IL TUO DIO,PER LA LUCE DELLL'AURORA,PER LA VITA CHE TI HA DATO E LA FORZA CHE RITROVI NEL TUO CORPO.RINGRAZIA IL TUO DIO ANCHE PER IL CIBO CHE TI DA' E PER LA GIOIA DI ESSERE IN VITA.SE NON TROVI MOTIVO DI ELEVARE UNA PREGHIERA DI RINGRAZIAMENTO,ALLORA VUOL DIRE CHE SEI IN ERRORE.

In un'altra parte del mondo e in un'altra epoca, un filosofo tedesco, Martin Heidegger - dal traduttore e curatore delle sue opera in italiano chiamato "L'ultimo sciamano",a 85 anni, nel 1974, scrisse questa poesia:
"Più fondante del poetare,
più fondativo del pensare,
rimane il ringraziamento.
Ciò che il ringraziare raggiunge
lo riconduce davanti
alla presenza dell'inaccessibile,
cui noi - tutti i mortali -
fin dall'inizio
siamo appropriati"

In una conferenza del 1950, disse:
La terra è ciò che...fruttificando nutre, custodendo l'acqua e la roccia, le piante e gli animali (...)
Il cielo è il corso del soli, le fasi della luna, lo splendore delle stelle, le stagioni dell'anno, la luce del giorno e il suo tramonto, l'oscurità e la chiarità della notte, il tempo favorevole e il tempo avverso, la corsa delle nubi e la profondità azzurra dell'etere (...)
I divini sono i messaggeri della divinità, che ci fanno segno. Nel nascosto dispiegarsi di questa il Dio appare venendo nella sua essenza, che lo sottrae a ogni confronto con ciò che è presente.
I mortali sono quello che sono come mortali avendo la loro essenza nel riiparo dell'essere (...)
Quando diciamo: i mortali, pensiamo già anche insieme gli altri Tre a partire dalla semplicità dei Quattro.
Terra e cielo, i divini e i mortali sono reciprocamente connessi...ognuno si rispecchia a modo suo in ciò che gli è proprio entro la semplicità dei Quattro"

Se un capo indiano e un filosofo dell'occidente dicono la stessa cosa lontani nello spazio e nel tempo del pianeta, allora mi dico che entrambi hanno ascoltato quello che i Greci chiamavano il Logos.
RINGRAZIAMO INSIEME, O TOPOSEDUTO