ancora contro il relativismo

Marcello Pera, Perchè dobbiamo dirci cristiani. Il liberalismo, l'Europa, l'etica, Mondadori
Papa Benedetto XVI, lettera-introduzione al libro di Pera.
(fonte: Corriere della sera di oggi, pag. 33)

Il dialogo interreligioso - si afferma - non è possibile perchè metterebbe tra parentesi la propria fede.
Peccato, perchè ci aspettavamo delle riflessioni sul monoteismo comune alle tre religioni.

Anche la multiculturalità è sconsigliata in quanto impossibile politicamente e culturalmente.
Pensavamo che l'America non fosse una semplice opinione, ma secoli di multiculturalità.

Il fondamento cristiano-liberale dell'Europa stabilisce l'identità dell'Europa
Siamo tornati al discorso romantico dell' apparteneza, con l'aggiunta all'ultimo momento del liberalismo.
Pera scrive: "Liberalismo e cristianesimo sono congeneri. Togliete al primo la fede del secondo, e anch'esso scomparirà"
Ma Cesare non era liberale!
Il titolo del libro: Perchè dobbiamo dirci cristiani.
Dopo l'Inchiesta sul cristianesimo di Augias-Cacitti verrebbe da domandare: quale dei cristianesimi?
Non separare la morale dalla verità
Ma la morale fa ormai parte della natura (della seconda natura, storica) dell'uomo - non si può più separare nemmeno dalla verità
relativismo, aggressività del fondamentalismo, reificazione dell'uomo vengono messi insieme
Ma ricordiamo con Heidegger che “…la tesi del fondamento che, come una catena di monti, si è messa di traverso impedendo la vista”. La tesi del fondamento non è solo quella del fondamentalismo islamico

Il liberale non aspira alla libertà dell'individuo? Non l'ho capito, Pera.