Non esiste il "contronatura".

Tanto per esprimere il mio pensiero. Nel mondo i sono circa un cieco ogni 200 abitanti, un dato più o meno simile anche tra gli animali. Ciò vorrebbe dire che la cecità è "naturale"?
Vuole semplicemente dire che la cecità esiste in natura e che mentre lo stato naturale è la vista (naturale in quanto ottimale) la cecità è una "menomazione naturale".
In cosa è la diversità dell'omosessualità? E l'applicazione di un concetto morale su di una tendenza sessuale. E' questo da evitare: evitare cioè la "repressione" di una tendenza che di per se non è dannosa se non entra nella patoogia.
Ora è mio parere che l'omosessualità è a volte anche una scelta condizionata dall'ambiente: nelle comunità monosessuali è facile che l'omosessualità diventi l'unico sfogo. Tra niente sesso ed incularsi il vicino molti scelgono il vicino: salvo tornare alla preferenza etero non appena possibile.
Vi è poi l'omosessualità da libido: il voler provare ogni tipo d'esperienza e l'omosessualtà genetica, dovuta ad un contrasto tra gusti sessuali ed apparenza fisica esteriore.
Anche quest'ultima è naturale, in quanto è naturale anche ogni deviazione della norma.
ma naturale non significa migliore, o più efficente o più utile.

La tua è analisi da uomo etero. Duro e puro.
Ho un carissimo amico omosessuale con cui sono molto in confidenza. Loro hanno la sensibilità emotiva del tutto diversa, più profonda; capiscono certe sfumature ai quali gli uomini etero non riescono neanche ad avvicinasi. Questa è la principale differenza che vedo. Per il resto...non c'è niente di diverso: si amano, si lasciano, soffrono per amore come delle bestie...
Perchè sono cosi?...ma chissenefrega del perchè...

Io non discuto su quali particolari sensibilità apra l'omosessualità: come un cieco sviluppa udito e tatto probabile che un omosessuale perdendo alcune cose ne sviluppi altre.
E non entro neppure in merito al diritto della ricerca dell'amore, anche se per quanto ne so sono spesso loro ad avere una tummultuosa ed instabile vita affettiva.
Dico che ,per me, è naturale in quanto in natura è naturale anche la deviazione della norma.
Ma non per questo è preferibile la deviazione.

Ma figurati, non ho mai detto che è preferibile.
Dico solo che loro diversità ha un valore.

Come tutto quanto è umano e non solo.
la cultura sessuofobica cattolico/giudaica ha messo "moralmente" all'indice l'omosessualità considerandola un vizio mentre altro non è che una diversa scelta.(obbligata o meno)
Altre culture la mettevano al bando in quanto poteva "indebolire" la forza della nazione (o tribù o etnia) impedendo la natalità.
Per altre ancora era ritualizzata o non considerata devianza.
Credo che l'accettazione da un lato e la non esibizione dall'altro siano la strada giusta.

Fast ha scritto:Credo che l'accettazione da un lato e la non esibizione dall'altro siano la strada giusta.

Assolutamente d'accordo. La maggior parte di loro sceglie comunque sempre la non esibizione

credo che la maggiorparte degli esseri umani sessualmente attivi scelga la non esibizione.
e ciò a prescindere dalle preferenze sessuali... o no?

Un'osservazione a Zorababela: ma tu che ne sai degli umani con quel muso d'animale?
L'altra osservazione a Farfalla: la devianza è comunque un valore, tu dici, quindi vale anche il suo inverso, vale a dire il valore dell'omosessualità è comunque una devianza.

Sergio Rizzitiello ha scritto:Un'osservazione a Zorababela: ma tu che ne sai degli umani con quel muso d'animale?
L'altra osservazione a Farfalla: la devianza è comunque un valore, tu dici, quindi vale anche il suo inverso, vale a dire il valore dell'omosessualità è comunque una devianza.

la tua domanda ha un bel senso, che ho colto e che apprezzo.