La scuola che vorreste

Prendo spunto da un precedente post di Leo Arpioni per porvi un quesito. Se poteste decidere voi, che genere di riforma vorreste per l'istruzione? O almeno da cosa comincereste? E' da sempre che le riforme dei ministri della p.i. vengono bollate come "cagate pazzesche", e per lo più lo sono, ma non sento quasi mai idee costruttive.
Non avendone io per primo, domando a voialtri, gente più anziana e scafata.

Ne abbiamo già parlato.
Incollo qui quel che ho scritto nel vecchio post di Paolo.
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Mia figlia ha finito poco fa le superiori (liceo scientifico statale). Abbiamo vissuto 5 anni di perplessità: scioperi in continuazione (tra gli svatiati motivi per scioperare c'era uno così: nel distributore automatico mancano sempre le merendine!), assemblee a go go, lezioni scancellate per partecipare alle manifestazioni...
Confesso che sono basita tutt'ora...
E poi insegnanti che non fanno neanche un decimo del programma dell'anno, (e qualche volta non hanno proprio il programma), spendono 3 mesi per approfondire un argomento di loro interesse tralasciando allegramente tutto il resto...

Risultato?
La mia marmotta ha tentato l'esame d'ingresso di medicina l'anno scorso, subito dopo la maturità, e per poco non l'ha passato. Quando ho visto le sue risposte dell'esame mi sono inorridita...beh, devo dire che giustamente non l'ha pasato! E allora ho domandato alla marmocchia, ma come mai? non sai le cose così semplici di chimica e fisica?? E lei: eh no, non le so!! Non le abbiamo mai fatte al liceo...non le abbiamo neanche sfiorate...
OK. Si è iscritta a farmacia e ha fatto un anno di chimica e fisica. Ha ritentato l'esame di medicina quest'anno e l'ha passato brillantemente. Ha già iniziato gli studi di medicina e si fa chiamare dottoressa...
Ma io tutt'ora sono così:
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Ecco, io limiterei la libertà didattica degli insegnanti, definirei molto meglio i programmi di vari corsi e (soprattutto!) obbligherei i docenti a rispettarli

La scuola che volevo me la sono pagata.
Dall'asilo alla maturità.
Inutile sperare che la scuola statale migliori: troppe croste, nelle aule e nei cervelli.

...Pietro.
La passione dovrebbe essere alla base dell'insegnamento.
Se ci fosse i giovani la sentirebbero e...risponderebbero.
Ne sarebbero coinvolti,affascinati.
E',per me,insomma tutta questione di COME viene imbandita
la tavola della...conoscenza.
Dovrebbe essere invitante,stuzzicante,appetitosa...
sì da prenderti per la...gola.
Rido.
Di me,ovviamente.
E della mia...ricetta.


missmarple-cuoca

Fast ha scritto:La scuola che volevo me la sono pagata.
Dall'asilo alla maturità.
Inutile sperare che la scuola statale migliori: troppe croste, nelle aule e nei cervelli.

D'accordo, basta pagare. Ma non tutti se li possono permettere le scuole private e quella pubblica comunque deve fornire un livello di preparazione decente.

La soluzione in una parola : ermeneutica
I docenti dovrebbero essere individui particolarmente brillanti e capaci, selezionati da individui altrettanto brillanti e capaci.
E tutto questo nella scuola pubblica, alla portata di tutti.
Personalmente ho frequentato sia scuole pubbliche che private ed ho avuto tre insegnanti, dico TRE, su non so quanti, che posso qualificare come tali.
Un professore gesuita di 80 anni al ginnasio (private), grazie al quale so ancora bene il latino e il greco,una professoressa poco più che trentenne alle medie di matematica (private), che mi ha insegnato a ragionare e una maestrina di paese alle elementari (pubbliche), che adorava la letteratura e ci ha insegnato a leggere i Libri.
Il resto ha fatto piuttosto pena, sia nella scuola pubblica che nella privata.
Sentendo i miei coetanei sono stata anche piuttosto fortunata.

scuola elementare, pubblica: una maestra di nome Clementina vecchio stampo - ricordo ancora oggi le sue lezioni di analisi logica, mentre faccio fatica a ricordare una declinazione latina.

scuola media, pubblica: in 3 anni, 36 leggesi 36 insegnanti di matematica: la titolare era in malattia ogni due per tre. risultato? rimandata a settembre ogni anno delle superiori.

scuole superiori, magistrali: stendiamo un velo pietoso. italiano, storia e filosofia, insegnanti talmente acidi, annoiati e tediosi da provocarmi, ancora oggi, l'eritema sinapsico appena sento parlare di didattica riguardo le materie citate.
geografia? niet, veniva confermato il voto di storia.
letteratura latina? un prof che insegnava "cicerina e catilone" e rideva dei suoi giochi di parole, però considerava catullo un pervertito.

università: il peggio del peggio. in piena pantera e aule occupate, e rischio di botte - leggesi sprangate - per seguire le lezioni.

ancora oggi mi chiedo per quale miracolo io non sia diventata una capra ignorante nei fondamentali.
devo ringraziare, credo, la curiosità e la passione che metto in ogni cosa che faccio.
...assieme, soprattutto, all'incontro e al sostegno di ottimi maestri all'inizio della mia professione

zorababela ha scritto:università: il peggio del peggio. in piena pantera e aule occupate, e rischio di botte - leggesi sprangate - per seguire le lezioni.

Invece la mia esperienza universitaria è stata davvero molto positiva.
Livello didattico assolutamente decente e, in generale, 6 anni di vita intensa, per certi versi spensierata, ma piena di eventi.
Di quel periodo mi rimangono tanti bei ricordi e gli amici (pochi, ma quelli veri)
... e cmq erano altri tempi / altra vita...