***mamme***
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***mamme***
tutti ne abbiamo una.
con la mia ci vivo, è anziana ma in gamba, di carattere. fisicamente non sta bene per nulla e negli ultimi due mesi sta peggiorando, però è tosta e dunque, dita incrociate.
perché questo post?
per invogliarvi a raccontare un episodio, un momento passato con lei, attimi di ricordi o di tenerezza condivisi.
perché di mamma ce n'è una sola e troppo spesso tendiamo a darla per scontata.
e per chi la mamma non l'ha più, magari vien voglia di dedicarle un pensiero così, di getto, su queste pagine.
da parte mia riporto uno dei nostri dialoghi, di qualche tempo fa. così, per darvi un'idea del tipo
Drin:
Ciao mamma, dimmi.
Ciao... ma stai bene???
Eh?
Ti ho chiesto se è tutto a posto!
Ma sì mamma... ti ricordi che sei uscita di casa 10 minuti fa?
Cretina, non sono mica rincoglionita! E' che ero giù ad aspettare l'autobus ed è arrivata un'ambulanza sotto casa!
E quindi?
Quindi ho chiesto ai tizi dove stavano andando, ma non me l'hanno voluto dire.
Beh, ovvio. Non sono mica tenuti a farlo.
Col cavolo! Ho detto loro che abitavo lì e che avevo gente in casa. Dovevano dirmelo. Ero preoccupata che ti fossi sentita male.
Mamma scusa... ma dove sei adesso?
Sull'autobus... stava arrivando e li ho mollati lì.
Ah, capisco. Dunque, ricapitolando: tu eri sotto casa ad aspettare l'autobus. Vedi arrivare un'ambulanza, ti viene l'ansia che potesse essere per me, ti metti a litigare con i barellieri che non ti dicono da chi stavano andando... e al posto di citofonarmi, siccome arrivava l'autobus hai fatto che salirci sopra e telefonare per accertarti delle mie condizioni... Confortante, non c'è che dire
Beh, mi hai risposto, no? Quindi vuol dire che stai bene.
...
con la mia ci vivo, è anziana ma in gamba, di carattere. fisicamente non sta bene per nulla e negli ultimi due mesi sta peggiorando, però è tosta e dunque, dita incrociate.
perché questo post?
per invogliarvi a raccontare un episodio, un momento passato con lei, attimi di ricordi o di tenerezza condivisi.
perché di mamma ce n'è una sola e troppo spesso tendiamo a darla per scontata.
e per chi la mamma non l'ha più, magari vien voglia di dedicarle un pensiero così, di getto, su queste pagine.
da parte mia riporto uno dei nostri dialoghi, di qualche tempo fa. così, per darvi un'idea del tipo
Drin:
Ciao mamma, dimmi.
Ciao... ma stai bene???
Eh?
Ti ho chiesto se è tutto a posto!
Ma sì mamma... ti ricordi che sei uscita di casa 10 minuti fa?
Cretina, non sono mica rincoglionita! E' che ero giù ad aspettare l'autobus ed è arrivata un'ambulanza sotto casa!
E quindi?
Quindi ho chiesto ai tizi dove stavano andando, ma non me l'hanno voluto dire.
Beh, ovvio. Non sono mica tenuti a farlo.
Col cavolo! Ho detto loro che abitavo lì e che avevo gente in casa. Dovevano dirmelo. Ero preoccupata che ti fossi sentita male.
Mamma scusa... ma dove sei adesso?
Sull'autobus... stava arrivando e li ho mollati lì.
Ah, capisco. Dunque, ricapitolando: tu eri sotto casa ad aspettare l'autobus. Vedi arrivare un'ambulanza, ti viene l'ansia che potesse essere per me, ti metti a litigare con i barellieri che non ti dicono da chi stavano andando... e al posto di citofonarmi, siccome arrivava l'autobus hai fatto che salirci sopra e telefonare per accertarti delle mie condizioni... Confortante, non c'è che dire
Beh, mi hai risposto, no? Quindi vuol dire che stai bene.
...
Re: ***mamme***
Questa è la mia
La mia Mamma
Carissime amiche carissimi amici,
Sabato scorso improvvisamente, a casa, da solo, ho avuto un piccolo malore. Nulla di grave per carità, solo tanto stress dovuto al lavoro, alle morose, insomma le solite cose. Subito dopo essermi ripreso, telefonai al mio medico (un caro amico) il quale naturalmente stava giocando a tennis "passo dopo cena, Paolo" ,disse e aggiunse "porto una bottiglia di quello buono".
"Beh" pensai "tanto vale farsi un bel bagno caldo". E così feci. Un bagno profumato rilassante ,una di quelle strane sigarette che mi porta Mustafà (il fornitore ufficiale) ,un po’ di musica di sottofondo. Quando suonò il citofono mi sentivo benissimo. "Mi spiace per Donato , l’ho fatto venire per niente". Non potete immaginare la sorpresa quando aperta la porta mi trovai davanti la figura di mia madre.
"Mamma, che ci fai qui ?" gridai ,cercando di trattenere il mio terrore
" E’ venuto Donato a farmi la puntura e mi ha detto che passava a trovarti perché ti senti poco bene" disse entrando con una valigia di enormi dimensioni " ho pensato di venire da te per qualche giorno, così penso io alla casa, e tu ti riposi un po’ ".
In quel momento capii che ero finito. Quello stronzo di Donato contravvenendo al giuramento ,aveva rivelato a mia madre questo piccolo segreto, e lei, visto che i miei inviti latitavano,aveva colto l'occasione al volo
Appena dentro , la santa donna cominciò a spolverare la casa con il suo foulard di seta indiana (il mio regalo di Natale ,articoli etnici Euro 80.00) gridando "varda che roba, sarà dui meis che t’gavé nen la puer !"(sarà due mesi che non togli la polvere)
Dopo mezz’ora si era piazzata in cucina dove, con perizia professionale , mi stava smontando lo scarico del lavello , utilizzando la sua cassetta degli attrezzi, che naturalmente, si trova nella mia cantina.
Mentre la sentivo distintamente bestemmiare in almeno in sette otto lingue (a me sinceramente sconosciute), pensavo alla settimana che mi si prospettava davanti.
I lavori di casa iniziano alle sette di mattina con tanto di apertura finestre , aspirapolvere ,e radio a tutto volume, e vengono interrotti esclusivamente per le pause pranzo o dagli interrogatori.
Di solito la vecchia aguzzina inizia così :" e quella ragazza che frequentavi ? come si chiamava già ?" . Dopo di che le domande partono con maggiore insistenza.
Credo che si comportino così tutte le mamme, forse la mia, ha la particolarità di darsi già le risposte da sola interrompendo ad alta voce ogni qualsiasi tentativo di rimostranza .
" Vedi qualcuna adesso?" , "sarà la solita poco di buono !".
Oppure "ma davvero ti vedi con quella ragazza così insignificante ?" " quanti sacrifici per niente"
Oppure " ma chi vuoi che ti prenda ,ormai hai quasi cinquantanni".
O ancora per le grandi occasioni," riuscirò a vederti apposto prima di morire ?" aggiungendo qualche lacrimuccia per rendere più credibile l’interpretazione.
Ma il pezzo migliore rimane quello della vecchia morosa " Ah Emilia, quella sì che era una brava ragazza " "ma mamma ,sono passati trentanni ,facevo il liceo" niente da fare .
Mentre la predica continuava ,passando dal " hai telefonato a tuo fratello ?" alla più classica , "hai pagato gli alimenti a Michela questo mese ?", pensavo a quali effetti devastanti deve avere la pensione e l’invecchiamento in alcune persone.
Me la ricordo ancora, molto bella all’inizio degli anni 60 ,con la gonna al ginocchio ed il golfino sulle spalle seduta dietro "di sguincio" sulla vespa di papà ,e adesso la vedo quì con il grembiule ,scarpe ginniche e cappellino da muratore ,mentre cerca di estorcermi segreti sulla mia vita privata.
La settimana è passata .E’ appena andata via. Per almeno sei mesi sono nuovamente tranquillo. Si è caricata sulle spalle lo zaino con i vestiti usati (per i poveri della parrocchia), e la sua valigia. Ha lasciato nell’aria quel tipico profumo di candeggina .Per una settimana ho fumato solo in bagno e di nascosto (so di essere un verme, ma sono dieci anni che gli ho detto che ho smesso di fumare). Mi ha lasciato anche dieci chili di troppo ,per una settimana sono stato obbligato a seguire il seguente regime alimentare : primacolazione , break a mezza mattina , colazione , the con biscotti (merenda) , e pranzo.
Mi ha lasciato anche ,inspiegabilmente, una lettera in mano prima di uscire.
La apro, è una fattura della ditta Hobby casa di Bertolini Teresa (mia madre) per un totale di euro 1175.50.
Ed è lì che sono scoppiato a piangere.
La mia Mamma
Carissime amiche carissimi amici,
Sabato scorso improvvisamente, a casa, da solo, ho avuto un piccolo malore. Nulla di grave per carità, solo tanto stress dovuto al lavoro, alle morose, insomma le solite cose. Subito dopo essermi ripreso, telefonai al mio medico (un caro amico) il quale naturalmente stava giocando a tennis "passo dopo cena, Paolo" ,disse e aggiunse "porto una bottiglia di quello buono".
"Beh" pensai "tanto vale farsi un bel bagno caldo". E così feci. Un bagno profumato rilassante ,una di quelle strane sigarette che mi porta Mustafà (il fornitore ufficiale) ,un po’ di musica di sottofondo. Quando suonò il citofono mi sentivo benissimo. "Mi spiace per Donato , l’ho fatto venire per niente". Non potete immaginare la sorpresa quando aperta la porta mi trovai davanti la figura di mia madre.
"Mamma, che ci fai qui ?" gridai ,cercando di trattenere il mio terrore
" E’ venuto Donato a farmi la puntura e mi ha detto che passava a trovarti perché ti senti poco bene" disse entrando con una valigia di enormi dimensioni " ho pensato di venire da te per qualche giorno, così penso io alla casa, e tu ti riposi un po’ ".
In quel momento capii che ero finito. Quello stronzo di Donato contravvenendo al giuramento ,aveva rivelato a mia madre questo piccolo segreto, e lei, visto che i miei inviti latitavano,aveva colto l'occasione al volo
Appena dentro , la santa donna cominciò a spolverare la casa con il suo foulard di seta indiana (il mio regalo di Natale ,articoli etnici Euro 80.00) gridando "varda che roba, sarà dui meis che t’gavé nen la puer !"(sarà due mesi che non togli la polvere)
Dopo mezz’ora si era piazzata in cucina dove, con perizia professionale , mi stava smontando lo scarico del lavello , utilizzando la sua cassetta degli attrezzi, che naturalmente, si trova nella mia cantina.
Mentre la sentivo distintamente bestemmiare in almeno in sette otto lingue (a me sinceramente sconosciute), pensavo alla settimana che mi si prospettava davanti.
I lavori di casa iniziano alle sette di mattina con tanto di apertura finestre , aspirapolvere ,e radio a tutto volume, e vengono interrotti esclusivamente per le pause pranzo o dagli interrogatori.
Di solito la vecchia aguzzina inizia così :" e quella ragazza che frequentavi ? come si chiamava già ?" . Dopo di che le domande partono con maggiore insistenza.
Credo che si comportino così tutte le mamme, forse la mia, ha la particolarità di darsi già le risposte da sola interrompendo ad alta voce ogni qualsiasi tentativo di rimostranza .
" Vedi qualcuna adesso?" , "sarà la solita poco di buono !".
Oppure "ma davvero ti vedi con quella ragazza così insignificante ?" " quanti sacrifici per niente"
Oppure " ma chi vuoi che ti prenda ,ormai hai quasi cinquantanni".
O ancora per le grandi occasioni," riuscirò a vederti apposto prima di morire ?" aggiungendo qualche lacrimuccia per rendere più credibile l’interpretazione.
Ma il pezzo migliore rimane quello della vecchia morosa " Ah Emilia, quella sì che era una brava ragazza " "ma mamma ,sono passati trentanni ,facevo il liceo" niente da fare .
Mentre la predica continuava ,passando dal " hai telefonato a tuo fratello ?" alla più classica , "hai pagato gli alimenti a Michela questo mese ?", pensavo a quali effetti devastanti deve avere la pensione e l’invecchiamento in alcune persone.
Me la ricordo ancora, molto bella all’inizio degli anni 60 ,con la gonna al ginocchio ed il golfino sulle spalle seduta dietro "di sguincio" sulla vespa di papà ,e adesso la vedo quì con il grembiule ,scarpe ginniche e cappellino da muratore ,mentre cerca di estorcermi segreti sulla mia vita privata.
La settimana è passata .E’ appena andata via. Per almeno sei mesi sono nuovamente tranquillo. Si è caricata sulle spalle lo zaino con i vestiti usati (per i poveri della parrocchia), e la sua valigia. Ha lasciato nell’aria quel tipico profumo di candeggina .Per una settimana ho fumato solo in bagno e di nascosto (so di essere un verme, ma sono dieci anni che gli ho detto che ho smesso di fumare). Mi ha lasciato anche dieci chili di troppo ,per una settimana sono stato obbligato a seguire il seguente regime alimentare : primacolazione , break a mezza mattina , colazione , the con biscotti (merenda) , e pranzo.
Mi ha lasciato anche ,inspiegabilmente, una lettera in mano prima di uscire.
La apro, è una fattura della ditta Hobby casa di Bertolini Teresa (mia madre) per un totale di euro 1175.50.
Ed è lì che sono scoppiato a piangere.
Re: ***mamme***
La mia mamma è stata ed è l'unica donna della mia vita. Anche l'unica persona sulla quale fare sempre affidamento, in tutto, nel bene e nel male e, quì, chioso per evitare di commuovermi.
Una COSA commossa, non si è mai vista.
Una COSA commossa, non si è mai vista.
Re: ***mamme***
La mia non c'è pià da 3 anni.
Non ho pianto alla sua morte, neppure dopo. Mi capita spesso di parlarne come fosse viva.
Non ho pianto alla sua morte, neppure dopo. Mi capita spesso di parlarne come fosse viva.
Fast- Admin
- Numero di messaggi : 352
Età : 77
Località : Genova
Re: ***mamme***
Io invece con la mia ho un rapporto difficilissimo.
Ha 70 anni, lavora tuttora ed è abbastanza in forma. E' un invadente sergente prussiano.
Mi ha avvelenato l'infanzia e ancora adesso, a distanza di tanto tempo, non riesco a perdonarla del tutto.
Per carità, le voglio bene, ma la preferisco a 3.000 km di distanza.
Almeno così si raggiunge un precario equilibrio.
Ha 70 anni, lavora tuttora ed è abbastanza in forma. E' un invadente sergente prussiano.
Mi ha avvelenato l'infanzia e ancora adesso, a distanza di tanto tempo, non riesco a perdonarla del tutto.
Per carità, le voglio bene, ma la preferisco a 3.000 km di distanza.
Almeno così si raggiunge un precario equilibrio.
Farfalla- Moderatore
- Numero di messaggi : 394
Età : 61
Località : Countryside alessandrino
Re: ***mamme***
Vi racconto di me.
Bambina pacioccona, la gioia di mamma che diceva pappa e mangiava omogeneizzati con il faccino felice, come in quella foto di quando avevo otto mesi e nel seggiolone quasi non ci stavo più. Bambina serena e felice, l'unica femmina, cocca di papà, lui il mito, il padre che sa della vita e che se anche tu studi ha sempre da insegnare, il padre che si ascolta, e si ascolterebbe per ore, rapiti, il gomito sul tavolo, la mano aperta sulla guancia a reggere la testa.
Quella bambina aveva un vortice dentro che negli anni è diventato voragine, buco nero. Incapacità alla vita. Depressione. Autodistruzione. Ma la sua mamma era sempre lì, ad ascoltare, pure le accuse più feroci e taglienti che sanno ferire, che colpiscono le debolezze, di tutti noi perché esseri umani, prima di figli o genitori; il suo babbo c'era, in silenzio, sicuro. Perché si fidavano. Sono rimasti in attesa e ora dico grazie ogni volta che posso. Sono qui per la mia forza e per il tempo che nella loro fiducia in me mi hanno regalato. La vita all'inizio di tutto e la mia vita negli anni.
Sento mia mamma tutti i giorni per lunghe chiacchierate serali, sfoghi, confidenze e racconti, di come è andata la giornata, del nostro lavoro, del mio cane che è rimasto a vivere a casa con loro.
Quando torno corro ad abbracciarli, recupero il contatto fisico, le carezze che per anni ho fuggito e ho negato loro. Li abbracciavo con i miei occhi tristi, bisognosi e spaventati dal dolore che con fatica ho accettato parte del vivere.
Amo la mia mamma e il mio babbo! E sono molto fortunata
Bambina pacioccona, la gioia di mamma che diceva pappa e mangiava omogeneizzati con il faccino felice, come in quella foto di quando avevo otto mesi e nel seggiolone quasi non ci stavo più. Bambina serena e felice, l'unica femmina, cocca di papà, lui il mito, il padre che sa della vita e che se anche tu studi ha sempre da insegnare, il padre che si ascolta, e si ascolterebbe per ore, rapiti, il gomito sul tavolo, la mano aperta sulla guancia a reggere la testa.
Quella bambina aveva un vortice dentro che negli anni è diventato voragine, buco nero. Incapacità alla vita. Depressione. Autodistruzione. Ma la sua mamma era sempre lì, ad ascoltare, pure le accuse più feroci e taglienti che sanno ferire, che colpiscono le debolezze, di tutti noi perché esseri umani, prima di figli o genitori; il suo babbo c'era, in silenzio, sicuro. Perché si fidavano. Sono rimasti in attesa e ora dico grazie ogni volta che posso. Sono qui per la mia forza e per il tempo che nella loro fiducia in me mi hanno regalato. La vita all'inizio di tutto e la mia vita negli anni.
Sento mia mamma tutti i giorni per lunghe chiacchierate serali, sfoghi, confidenze e racconti, di come è andata la giornata, del nostro lavoro, del mio cane che è rimasto a vivere a casa con loro.
Quando torno corro ad abbracciarli, recupero il contatto fisico, le carezze che per anni ho fuggito e ho negato loro. Li abbracciavo con i miei occhi tristi, bisognosi e spaventati dal dolore che con fatica ho accettato parte del vivere.
Amo la mia mamma e il mio babbo! E sono molto fortunata
Mi- Moderatore
- Numero di messaggi : 80
Località : Milanese - Oriunda :D
Re: ***mamme***
E i babbi? Poverini?
0-16 anni . Mio papà. Come lui non c'è nessuno.
Come taglia bene il panettone.
Mio papà ha sempre ragione
Il mio papà ha un'automobile bellissima con sei marce.
Come sei?
Si sei.
MA guarda che al massimo possono essere cinque.
MA il mio papà dopo la quinta ha anche la retromarcia.
Abbe!?
17-25
Mio papà non capisce una cippa.
26-35
Il mio papà poverino.
35 --------------------------> Cassa in mogano
Però forse mio papà aveva veramente sei marce.
0-16 anni . Mio papà. Come lui non c'è nessuno.
Come taglia bene il panettone.
Mio papà ha sempre ragione
Il mio papà ha un'automobile bellissima con sei marce.
Come sei?
Si sei.
MA guarda che al massimo possono essere cinque.
MA il mio papà dopo la quinta ha anche la retromarcia.
Abbe!?
17-25
Mio papà non capisce una cippa.
26-35
Il mio papà poverino.
35 --------------------------> Cassa in mogano
Però forse mio papà aveva veramente sei marce.
Ultima modifica di doc il Gio Ott 16, 2008 9:36 pm - modificato 1 volta.
doc- Moderatore
- Numero di messaggi : 113
Re: ***mamme***
LACOSA ha scritto:Io passo, con questo post, mi sto' a commuovere. Uffi.
dai, ti faccio ridere
paolapaola- Moderatore
- Numero di messaggi : 41
Località : Puglia-Bari
Re: ***mamme***
paolapaola ha scritto:LACOSA ha scritto:Io passo, con questo post, mi sto' a commuovere. Uffi.
dai, ti faccio ridere
Renato.
Mi hai fatto venire in mente una cosa, grazie.
poi, a parte gli scherzi...la mia mamma
I.
Quante volte avrei voluto dirti che ti amavo
Ma le parole si perdevano fra gli affanni delle troppe vite
Una era più che sufficiente,si
Ma non ci era concesso di viverla per intero
Per noi un menu di vite spezzettate
Da tenere insieme con forze e sofferenze insospettabili
Eppure
Nonostante gli errori
Nonostante la mia feroce sete di verità e giustizia
La violenza delle inutili, pure ed affilate intenzioni
Nonostante il grido spietato di libertà che solo a te ho gridato
Unico bersaglio delle creste appuntite del mio spirito
Che ti ha investita e scossa come vela in tempesta
Volitivo ed agguerrito con te
Come se il vento fossi tu
E potessi fare qualcosa
Nonostante quella parte di me
Testarda, bambina, intransigente
Nei tuoi occhi l’amore fermo e vigile
Come il mare nelle baie assolate
Mai ho smesso di vederlo fiammeggiare
Tu
Tu soltanto madre mia
Hai saputo custodire intatto quello sguardo di infante
Per cui tu sei tutto il mondo
E molto più di esso
II.
Stamattina l’alba è dolce
La tua voce mi conduce a lei
Ti arrabbierai mamma
Sempre la stessa storia
Dormo troppo poco
Mangio male
Mi copro a malapena
Mi stanco troppo
Amo senza difese
Mi commuovo per niente
Sono incapace di rancore
Ma non riprendermi
Aspetta
Ascoltami
Questa mattina volevo attenderla con gli occhi aperti
Per guardarmi allo specchio sorretta da un raggio pallido
E scorgere nel mio sguardo stanco il tuo amore tenace
Che mi ha sorretta anche in questa notte
Passata a stancarmi di me per poi riprendermi per i capelli
Con le tue mani instancabili
Capaci di far fiorire le stelle nel prato d’asfalto di questa terrazza
Ed i fiori nel cuore di questa donna-farfalla
Come preferire il sonno a questo regalo
Come preoccuparsi del cibo
Come ricordarsi di mettere la maglia di lana
Come rammaricarsi di essersi stancati
Come provvedere a costruire le difese
Come non commuoversi davanti alle parole che si scrivono da sole
Come pensare al male subito quando il cielo è così bello
Col tuo odore nel petto
Mentre mi baci e mi auguri di sognare i sogni più dolci
E ti dico questa cosa
Questa mattina le stagioni hanno fatto un patto con me
Impietosite da tanta nostalgia per le volte in cui non ho fatto in tempo
A dirti il mio amore
Non sarà inverno, né primavera
Non farà freddo, né caldo
Sarà solo la Tua mattina
Distesa immensa
Velluto bianco e profumato
Che non conosce anni, dispiaceri, distanze
Il mio regalo per te
Tutto questo amore
Che ancora una volta non avrò saputo dire
Ma che spero ti avrò dato semplicemente
Piccolo tenero fiore
Come un bacio nel sonno
III.
E mi superi ancora
Mi farai arrabbiare tu stavolta
Come sempre con gli angoli della bocca all’insù
Ve bene
Da me non riesci a prendere un regalo e basta
L’amore nelle tue mani scotta
Ed eccolo qui
Già me lo ridoni
E’ qui
Nello specchio di questa piccola stanza
Divampa il miracolo di ogni mattina
Mentre saluto la vita
Sorridendo col tuo sorriso
Commuovendomi con le tue lacrime
Amandoti col nostro amore antico
Miracolo che albeggia ogni giorno nuovo .
Quante volte avrei voluto dirti che ti amavo
Ma le parole si perdevano fra gli affanni delle troppe vite
Una era più che sufficiente,si
Ma non ci era concesso di viverla per intero
Per noi un menu di vite spezzettate
Da tenere insieme con forze e sofferenze insospettabili
Eppure
Nonostante gli errori
Nonostante la mia feroce sete di verità e giustizia
La violenza delle inutili, pure ed affilate intenzioni
Nonostante il grido spietato di libertà che solo a te ho gridato
Unico bersaglio delle creste appuntite del mio spirito
Che ti ha investita e scossa come vela in tempesta
Volitivo ed agguerrito con te
Come se il vento fossi tu
E potessi fare qualcosa
Nonostante quella parte di me
Testarda, bambina, intransigente
Nei tuoi occhi l’amore fermo e vigile
Come il mare nelle baie assolate
Mai ho smesso di vederlo fiammeggiare
Tu
Tu soltanto madre mia
Hai saputo custodire intatto quello sguardo di infante
Per cui tu sei tutto il mondo
E molto più di esso
II.
Stamattina l’alba è dolce
La tua voce mi conduce a lei
Ti arrabbierai mamma
Sempre la stessa storia
Dormo troppo poco
Mangio male
Mi copro a malapena
Mi stanco troppo
Amo senza difese
Mi commuovo per niente
Sono incapace di rancore
Ma non riprendermi
Aspetta
Ascoltami
Questa mattina volevo attenderla con gli occhi aperti
Per guardarmi allo specchio sorretta da un raggio pallido
E scorgere nel mio sguardo stanco il tuo amore tenace
Che mi ha sorretta anche in questa notte
Passata a stancarmi di me per poi riprendermi per i capelli
Con le tue mani instancabili
Capaci di far fiorire le stelle nel prato d’asfalto di questa terrazza
Ed i fiori nel cuore di questa donna-farfalla
Come preferire il sonno a questo regalo
Come preoccuparsi del cibo
Come ricordarsi di mettere la maglia di lana
Come rammaricarsi di essersi stancati
Come provvedere a costruire le difese
Come non commuoversi davanti alle parole che si scrivono da sole
Come pensare al male subito quando il cielo è così bello
Col tuo odore nel petto
Mentre mi baci e mi auguri di sognare i sogni più dolci
E ti dico questa cosa
Questa mattina le stagioni hanno fatto un patto con me
Impietosite da tanta nostalgia per le volte in cui non ho fatto in tempo
A dirti il mio amore
Non sarà inverno, né primavera
Non farà freddo, né caldo
Sarà solo la Tua mattina
Distesa immensa
Velluto bianco e profumato
Che non conosce anni, dispiaceri, distanze
Il mio regalo per te
Tutto questo amore
Che ancora una volta non avrò saputo dire
Ma che spero ti avrò dato semplicemente
Piccolo tenero fiore
Come un bacio nel sonno
III.
E mi superi ancora
Mi farai arrabbiare tu stavolta
Come sempre con gli angoli della bocca all’insù
Ve bene
Da me non riesci a prendere un regalo e basta
L’amore nelle tue mani scotta
Ed eccolo qui
Già me lo ridoni
E’ qui
Nello specchio di questa piccola stanza
Divampa il miracolo di ogni mattina
Mentre saluto la vita
Sorridendo col tuo sorriso
Commuovendomi con le tue lacrime
Amandoti col nostro amore antico
Miracolo che albeggia ogni giorno nuovo .
paolapaola- Moderatore
- Numero di messaggi : 41
Località : Puglia-Bari
Re: ***mamme***
....ognuno ha vissuto la "mamma"a suo modo,ovviamente.
Dipende da noi e dalla...mamma.
Io mi trovo in imbarazzo.
Di quale dovrei parlare?
Mamma,dico.
Beh,ufficialmente ne ho avute...tre.
Quella naturale,quella adottiva e perfino la matrigna-cattiva sostitutiva di quella
adottiva ,dopo la sua dipartita.
In effetti ho avuto una ricca esperienza....materna!
Sarei qualificata.
A parlarne,dico.
Ma...non voglio tediare alcuno.
Tantomeno risultare patetica.
Non mi ci sento,non lo sono perchè mai mi sono pianta addosso.
Ho semplicemente vissuto una...eperienza diversa.
In verità...non mi sono fatta mancare niente.
missmarple-plurifiglia
Dipende da noi e dalla...mamma.
Io mi trovo in imbarazzo.
Di quale dovrei parlare?
Mamma,dico.
Beh,ufficialmente ne ho avute...tre.
Quella naturale,quella adottiva e perfino la matrigna-cattiva sostitutiva di quella
adottiva ,dopo la sua dipartita.
In effetti ho avuto una ricca esperienza....materna!
Sarei qualificata.
A parlarne,dico.
Ma...non voglio tediare alcuno.
Tantomeno risultare patetica.
Non mi ci sento,non lo sono perchè mai mi sono pianta addosso.
Ho semplicemente vissuto una...eperienza diversa.
In verità...non mi sono fatta mancare niente.
missmarple-plurifiglia
missmarple- Moderatore
- Numero di messaggi : 111
Re: ***mamme***
Non commento questo post, potrei commuovermi e cadere in un'oretta di AnsiaDepressiva.
Sono un duro (non di cuore)
Sono un duro (non di cuore)
Re: ***mamme***
E invece sarebbe bello se tu lo commentassi...
Farfalla- Moderatore
- Numero di messaggi : 394
Età : 61
Località : Countryside alessandrino
Re: ***mamme***
L'intera pagina è sensazionale.
Pochi messaggi ma di un'intensità immensa, sintomo che il tema è davvero prezioso.
Tanti Saluti, G.
Pochi messaggi ma di un'intensità immensa, sintomo che il tema è davvero prezioso.
Tanti Saluti, G.
Giorgio- Moderatore
- Numero di messaggi : 149
Età : 87
Località : CN
Re: ***mamme***
Mah, io ho vissuto intensamente gli anni dell' infanzia e dell' adolescenza.
Come spesso succede ho ricordi chiarissimi addirittura dei tre anni, quando a casa di mia nonna materna sgattaiolavo dentro ai mobili della cucina tirando fuori tutte le pentole o toglievo le erbacce dal viottolo del giardino o più avanti la facevo impazzire perchè mi arrampicavo su un albero, in un angolo del giardino, e mi lanciavo con l' ombrello aperto pensando di fare il paracadutista e piombavo in mezzo all' insalata.
In quegli anni devo averne letto abbastanza di fiabe tipo la piccola fiammiferaia che, al di là dei contenuti sulla miseria e sulla cattiveria di cui morire o da cui riscattarsi, mi hanno lasciato addosso l' odore di un altro tempo che credo di essere riuscito a vivere nella sua fine, come del fatto di aver conosciuto almeno per una quindicina d' anni le stagioni per come le studiavamo a scuola con marzo ventoso, con l' inverno che era inverno con la neve, e la primavera che era primavera coi temporali, per non parlare dell' estate e dell' autunno.
La nebbia a gl' irti colli
piovvigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;
ma per le vie del borgo
dal ribollir de' tini
va l' aspro odor dei vini
l'anime a rallegrar.
Gira su' ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando:
sta il cacciator fischiando
su l' uscio a rimirar
tra le rossastre nubi
stormi d' uccelli neri,
com' esuli pensieri,
nel vespero migrar.
Che bella, che bello.
Quando ero piccolo vivevo nel verde di quello che sarebbe poi diventato un quartiere, ma che per molto tempo è rimasto quasi campagna e che comprendeva alberi, ruscelli, fossati, nuvole di maggiolini, illuminazione naturale a lucciole, grilli neri, orbettini, rane, rondini e una casa colonica contadina con tanto di stalla e animali. Quando verso i 14-16 anni ho letto cent' anni di solitudine, è come se la fattoria dei Buendia fosse stata quella casa contadina e vivessi un deja vu attraverso quel libro.
Come del resto i ragazzi della Via Paal per noi è stato copiare la guerra tra bande rivali, scavare la buche, farsi le palle di sabbia, costruirsi archi, cerbottane, fionde.
Mia madre è soprattutto il ricordo di una presenza dolce e lieve e non invadente in quel mondo in cui ero immerso e che mi sento fortunato di avere vissuto : della sufficienza e del non spreco, non per scarsità o indigenza nel mio caso, ma per cultura, come poi della prima televisione quando intorno a noi nessuno l' aveva, o della prima seicento, degli arcobaleni stupendi dopo un temporale, delle grandi olimpiadi che noi ragazzi delle elementari organizzavamo tra noi fino a trovarci a decine a ritagliare e colorare col cartone le medaglie di bronzo, argento e oro per cimentarci poi in tutte le discipline, pugilato e lotta compresi con annessi inconvenienti.
Insomma non finirei più ...... e mia madre è quella presenza di cui sopra in quegli anni.
Per non parlare dei favolosi anni 70 : pessimi per ciò che hanno seminato, ma effettivamente formidabili sotto altri aspetti soprattutto per chi come me nel '70 aveva 15/16 anni e che mi fanno ricordare mia madre quando, dopo essere rincasato da scuola e aver mangiato e aver ancora più sonno, le buttavo le braccia al collo e mi lasciavo andare appeso così, con lei che aspettava uno, due, tre minuti che mi fossi ricaricato e ricomposto.
Ma come a volte succede, capita che la cicogna sbaglia a far cadere un angelo in purgatorio o che la vita non attrezza il troppo buono e indifeso, non lo preparara a difendersi nel caso gli capitasse di cadere in mezzo ai meno buoni o meno sensibili, e mia madre mi è parsa essere così, senza voler colpevolizzare niente e nessuno. Troppe volte ho pensato proprio che è stato così, e che forse per questo, dolce e lieve, dopo un anno maledetto di sofferenze ci ha lasciato troppo presto a 47 anni e che forse per questo mio padre molti anni dopo ha preso la decisione di raggiungerla.
Si, io mi dico che devo avere una tavolozza di colori dentro di me con la quale colorare anche ciò che è stato molto grigio e che ha lasciato una ferita aperta, che ha lasciato altre ferite aperte e che fa piangere il cuore e gli occhi anche adesso.
Alla fine però devo pensare proprio ai colori, ad un altro stupendo arcobaleno dopo un brutto temporale e al sole che risplenderà di nuovo.
Come spesso succede ho ricordi chiarissimi addirittura dei tre anni, quando a casa di mia nonna materna sgattaiolavo dentro ai mobili della cucina tirando fuori tutte le pentole o toglievo le erbacce dal viottolo del giardino o più avanti la facevo impazzire perchè mi arrampicavo su un albero, in un angolo del giardino, e mi lanciavo con l' ombrello aperto pensando di fare il paracadutista e piombavo in mezzo all' insalata.
In quegli anni devo averne letto abbastanza di fiabe tipo la piccola fiammiferaia che, al di là dei contenuti sulla miseria e sulla cattiveria di cui morire o da cui riscattarsi, mi hanno lasciato addosso l' odore di un altro tempo che credo di essere riuscito a vivere nella sua fine, come del fatto di aver conosciuto almeno per una quindicina d' anni le stagioni per come le studiavamo a scuola con marzo ventoso, con l' inverno che era inverno con la neve, e la primavera che era primavera coi temporali, per non parlare dell' estate e dell' autunno.
La nebbia a gl' irti colli
piovvigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;
ma per le vie del borgo
dal ribollir de' tini
va l' aspro odor dei vini
l'anime a rallegrar.
Gira su' ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando:
sta il cacciator fischiando
su l' uscio a rimirar
tra le rossastre nubi
stormi d' uccelli neri,
com' esuli pensieri,
nel vespero migrar.
Che bella, che bello.
Quando ero piccolo vivevo nel verde di quello che sarebbe poi diventato un quartiere, ma che per molto tempo è rimasto quasi campagna e che comprendeva alberi, ruscelli, fossati, nuvole di maggiolini, illuminazione naturale a lucciole, grilli neri, orbettini, rane, rondini e una casa colonica contadina con tanto di stalla e animali. Quando verso i 14-16 anni ho letto cent' anni di solitudine, è come se la fattoria dei Buendia fosse stata quella casa contadina e vivessi un deja vu attraverso quel libro.
Come del resto i ragazzi della Via Paal per noi è stato copiare la guerra tra bande rivali, scavare la buche, farsi le palle di sabbia, costruirsi archi, cerbottane, fionde.
Mia madre è soprattutto il ricordo di una presenza dolce e lieve e non invadente in quel mondo in cui ero immerso e che mi sento fortunato di avere vissuto : della sufficienza e del non spreco, non per scarsità o indigenza nel mio caso, ma per cultura, come poi della prima televisione quando intorno a noi nessuno l' aveva, o della prima seicento, degli arcobaleni stupendi dopo un temporale, delle grandi olimpiadi che noi ragazzi delle elementari organizzavamo tra noi fino a trovarci a decine a ritagliare e colorare col cartone le medaglie di bronzo, argento e oro per cimentarci poi in tutte le discipline, pugilato e lotta compresi con annessi inconvenienti.
Insomma non finirei più ...... e mia madre è quella presenza di cui sopra in quegli anni.
Per non parlare dei favolosi anni 70 : pessimi per ciò che hanno seminato, ma effettivamente formidabili sotto altri aspetti soprattutto per chi come me nel '70 aveva 15/16 anni e che mi fanno ricordare mia madre quando, dopo essere rincasato da scuola e aver mangiato e aver ancora più sonno, le buttavo le braccia al collo e mi lasciavo andare appeso così, con lei che aspettava uno, due, tre minuti che mi fossi ricaricato e ricomposto.
Ma come a volte succede, capita che la cicogna sbaglia a far cadere un angelo in purgatorio o che la vita non attrezza il troppo buono e indifeso, non lo preparara a difendersi nel caso gli capitasse di cadere in mezzo ai meno buoni o meno sensibili, e mia madre mi è parsa essere così, senza voler colpevolizzare niente e nessuno. Troppe volte ho pensato proprio che è stato così, e che forse per questo, dolce e lieve, dopo un anno maledetto di sofferenze ci ha lasciato troppo presto a 47 anni e che forse per questo mio padre molti anni dopo ha preso la decisione di raggiungerla.
Si, io mi dico che devo avere una tavolozza di colori dentro di me con la quale colorare anche ciò che è stato molto grigio e che ha lasciato una ferita aperta, che ha lasciato altre ferite aperte e che fa piangere il cuore e gli occhi anche adesso.
Alla fine però devo pensare proprio ai colori, ad un altro stupendo arcobaleno dopo un brutto temporale e al sole che risplenderà di nuovo.
reny54- Moderatore
- Numero di messaggi : 14
Re: ***mamme***
Reny:Alla fine però devo pensare proprio ai colori, ad un altro stupendo arcobaleno dopo un brutto temporale e al sole che risplenderà di nuovo
...è così,splendido Reny!
Possiamo SEMPRE dipingere da noi i nostri...arcobaleni.
missmarple
...è così,splendido Reny!
Possiamo SEMPRE dipingere da noi i nostri...arcobaleni.
missmarple
missmarple- Moderatore
- Numero di messaggi : 111
Re: ***mamme***
reny54 ha scritto:è stato molto grigio e che ha lasciato una ferita aperta, che ha lasciato altre ferite aperte e che fa piangere il cuore e gli occhi anche adesso.
Alla fine però devo pensare proprio ai colori, ad un altro stupendo arcobaleno dopo un brutto temporale e al sole che risplenderà di nuovo.
Da piccola mi sono sentita una bambina abbandonata, si perchè come lo spieghi ad una bimba piccola che sta con i nonni in un'altra città perchè mamma deve lavorare tutto il giorno?
Ho cominciato piccolissima a riempire la mia vita di colori perchè il grigio scomparisse. .. e continuo a farlo sempre anche ora.
Ora che sono grande so che non è stata cattiveria se quando avevo pochi anni, la domenica , appena sveglia dal riposino pomeridiano , non trovavo più i miei genitori che erano venuti a trovarmi.
Ma la bambina che è in me continua a non capirlo.
La mia mamma è comunque una donna che ammiro, forte, determinata, indipendente.Mi ha avuta giovanissima e anche ora che non sta bene , siamo una coppia affiatata; visite , terapie affrontiamo tutto con un sorriso e un pò d'ironia. Certo a volte si scoraggia, a volte le terapie sono pesanti e dolorose...ma riesco sempre a farla ridere e a guardare avanti con un pò di ottimismo.
Lin- Moderatore
- Numero di messaggi : 46
Età : 56
Località : Pescara
Re: ***mamme***
...auguri per la tua mamma,piccola Lin!
Un abbraccio.
missmarple
Un abbraccio.
missmarple
missmarple- Moderatore
- Numero di messaggi : 111
Re: ***mamme***
grazie cara Miss Marple
Lin- Moderatore
- Numero di messaggi : 46
Età : 56
Località : Pescara
Re: ***mamme***
Lin ha scritto:grazie cara Miss Marple
Io sono un tipo che si commuove facile. La vogliamo finire con questi argomenti? Volete uccidermi?
Re: ***mamme***
Io sto sempre aspettando il racconto di Chris però...
Farfalla- Moderatore
- Numero di messaggi : 394
Età : 61
Località : Countryside alessandrino
Re: ***mamme***
LACOSA ha scritto:Lin ha scritto:grazie cara Miss Marple
Io sono un tipo che si commuove facile. La vogliamo finire con questi argomenti? Volete uccidermi?
No,cucciolo!
Certo che no....
Ma sai una cosa?
E' solo questione di...angolature.
E' sempre così,credi.
La mia storia per esempio...
Pensaci bene,secondo un'ottica neo-consumista.
TRExUNA.
Un...affare!
Sorridi con me?
Spero di sì.....
missmarple
missmarple- Moderatore
- Numero di messaggi : 111
Re: ***mamme***
Questo umile sorcio sente la mancanza del suo avatar.
Criceto- Moderatore
- Numero di messaggi : 223
Località : Torino
Pagina 1 di 1
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