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Messaggio  Fast Sab Gen 17, 2009 11:27 am

Il 6 e 7 giugno si voterà per le elezioni europee e per il rinnovo dei sindaci di 4.000 comuni e dei presidenti di 73 province. Tra i comuni più grandi vi saranno Firenze, Bologna, Bari e Prato, tra le province invece Milano, Torino, Salerno e Prato. Senza dimenticare il voto che riguarderà la Regione Sardegna.
Sarà una prima verifica dello stato di salute sia del governo che della opposizione, a distanza di un anno dalle elezioni politiche.
Nel centrodestra l’aria non è più quella delle prime settimane da “viaggio di nozze” ed emergono diversi criteri di valutazione nei confronti delle scelte operate.
E’ indubbio che l’elettorato si aspettasse di più e questo ci sta, non sempre è possibile mantenere le promesse o cambiare radicalmente le cose in pochi mesi.
Una cosa che dà sicuramente fastidio sono piuttosto i toni trionfalistici che accompagnano quasi sempre anche la misura più banale e ininfluente che assume il governo. Umiltà zero, arroganza tanta. Il fatto che Prodi facesse lo stesso non è una buona ragione per seguirne le tracce.
Secondo aspetto: molte misure sono state solo annunciate, ma mai realizzate nel concreto, parliamo di sicurezza e di misure anticrisi in primo luogo. Se dovessimo elencare le palle mediatiche che ci sono state propinate in questi mesi per dipingerci “un’Italia che non esiste”. Non basterebbero le righe.
Terzo aspetto: molti provvedimenti sono stati completamente sballati, sia nell’elaborazione ( bonus anti crisi), sia nell’attuazione ( social card), altri prima imposti con arroganza e poi cambiati o ritirati con precipitosa fuga ( arresto per immigrazione clandestina, rimpatrio dei 500 mila stranieri fuori sacco, badanti in primis, fideiussione di 10.000 euro per lo straniero che apra un’attività, rimpatrio entro 24 ore dei clandestini).
Quarto aspetto: l’elettorato si aspettava serie misure anticasta, provvedimenti precisi contro gli sperperi e le consulenze, una reale riduzione dei sottosegretari che avrebbero dovuto poi rinunciare alla carica parlamentare, e nulla è stato fatto in tal senso, la lottizzazione continua come prima. Quinto aspetto: ai cittadini e alle aziende che hanno bisogno di sostegno economico, ai ceti deboli che ormai si identificano nei ceti medi, abbiamo dato il lodo Alfano, le discussioni sulla riforma della giustizia e il federalismo, di cui non frega nulla a nessuno.
Sesto aspetto: si sono sputtanati 4 miliardi di euro in Alitalia, facendone la madre di tutte le battaglie per fare un favore a un gruppo di imprenditori ( in passato per lo più amici della sinistra) e nel contempo negando la detassazione della tredicesima, tanto per fare un esempio, che sarebbe costata quasi la stessa cifra, con la motivazione “non ci sono i soldi”.
In questo quadro Berlusconi media tra An e Lega che hanno visioni diverse, ma troppo spesso il premier stanca con la sua prosopopea del “va tutto bene”, “siamo tutti uniti”, “il gradimento per me è salito al 72%”, “ghe pensi mi”…
Alla lunga pagherebbe un po’ di umiltà, Silvio, e anche ammettere gli errori (non pochi) che il governo ha fatto. E accetta qualche critica, fanno solo bene.
Fini sta interpretando il ruolo istituzionale assegnatogli e fa bene a bacchettare il Governo quando è il caso, non esiste ancora il delitto di lesa maestà.
Il Parlamento ha un ruolo che non può essere svilito da decisioni imposte dall’alto, spesso dal dibattito emergono semmai correzioni utili.
Ma Fini deve anche “tenere” la base di An che non vuole confluire in un partito azienda privo di qualsiasi struttura e dibattito interno, fatto solo di “acclamazioni” e genuflessioni.
Confluire così per poi farsi tagliare fuori localmente dagli Enti locali è un suicidio politico, non tutti hanno la vocazione del harakiri…Il rapporto 1 a 3 garantirà il vertice romano, ma gli eletti periferici saranno elettoralmente e gradualmente massacrati alle urne. Qualcuno forse comincia ad accorgersene…
La Lega invece ha preso tante di quelle “facciate” che gira ormai piena di cerotti. Adesso si è messa “a rischio Tosi”, il sindaco che caccia gli accattoni dalle strade.
La Lega infatti ormai mendica pure i 50 euro, classico reato di estorsione a danno dei lavoratori stranieri che già ne pagano 72,12.
Maroni non ne ha azzeccata una nella lotta ai clandestini, è riuscito a farsi dare torto da tutti, da destra a sinistra, passando per il Vaticano e l’Unione Europea, ma continua ad avere la faccia di comparire ogni sera in Tv a sparare delle palle mediatiche a cui credono solo i gonzi e Bricolo .
E’ riuscito a incasinare le cose più semplici e reso complicate quelle risolvibili anche da un Cota. Poi la Lega s’è venduta pure la battaglia di Malpensa e quella delle partite Iva, troppa arroganza non paga e alla lunga la gente del Nord non è fessa… tempo al tempo.
La Lega ha dato al Centrodestra soprattutto un’immagine negativa, Berlusconi se ne sta rendendo conto: una cosa è avanzare legittimamente un ventaglio di proposte, ma “avanzare solo pretese” con l’8% dei voti per coltivare poi i propri “interessi” locali, è troppo.
Non c’e’ un tema sociale dove la Lega dimostri un minimo di solidarietà umana verso il prossimo, parlano solo e sempre di soldi, di se stessi, della razza del nord, di “cacciare” qualcuno, di “tassare” altri, di discriminare troppi…
E poi si lamentano di essere tacciati di razzisti?
E il centrodestra nella sua globalità deve passare per razzista solo perché all’interno della sua coalizione una piccola parte spara stronzate a raffica?
Ecco perché c’e’ nervosismo all’interno del centrodestra, ci sono anime differenti, tenute insieme dal collante del potere e della poltrona.
Non ci saranno crisi, anche perché la Sinistra è sempre in coma farmacologico, diviso in mille rivoli e altrettante beghe interne.
Ma, se permettete, proprio perché è questa una occasione unica per cambiare in meglio il nostro Paese, sogniamo un governo più attento agli interessi e alle esigenze degli italiani e meno a quelli dei propri componenti, vuoi singolo che partiti.
Il vento fa presto a girare, sarebbe un reato, quando si ha il vento in poppa, non dirigersi verso la meta prefissata dagli elettori.
Sono loro che hanno indicato la rotta e scelto il comandante, agli ufficiali di bordo si chiede solo di non centrare gli scogli e far affondare il bastimento.

( DESTRADIPOPOLO)
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