Il Cancro .

La questione Palestinese è un carcinoma, formatosi per una ripetuta serie di ferite mai curate.
Cominciato quando il movimento sionista decise di ricostituire il focolare ebraico nella "Terra promessa".
Con i soldi, la tolleranza del decadente impero turco e qualche violenza la Palestina subì di fatto una conquista coloniale, simile a quella del SudAfrica, mascherata da "ritorno in patria".
Poi gli inglesi sconfitti gli ottomani protessero e favorirono la colonizzazione, poi il complesso di colpa del "Mondo Libero" per l'Olocausto.
Poi l'incapacità araba a reagire, le loro ripetute sconfitte militari, ed ora il fondamentalismo fanatico incapace di pensare alla pace ed incapace di supportare una guerra.
Altri morti, altre rovine tra due popoli, due razze, due religioni: Nessuno è innocente.

Fast ha scritto: due popoli, due razze, due religioni: Nessuno è innocente.

Appunto. Entrambi hanno torto marcio.

Quel che è peggio, la questione sembra essere diventata la prova generale dello scontro tra mondo occidentale e mondo islamico: con queste premesse siamo certi di poterci davvero permettere di fare gli equanimi e discettare su quale dei due contendenti abbia "ragione" e quale abbia "torto"? O piuttosto non dovremmo compattarci sul sostenere quello dei due che è nostro naturale alleato?

Fast ha scritto: Nessuno è innocente.

Ma moltissimi sono gli innocenti che muoiono

ovvio!

E' di ricostruzioni storiche come la tua, Fast, che si ha bisogno. Perchè pochi sono quelli che hanno chiaro quello che accade in quella terra dal dopoguerra a oggi. Mi ricordo che Sartre che era un filomarxista prese posizione a favore di Israele negli anni...di Les temps moderne (la sua rivista). Ormai - penso - tutta la "storia minuta" (forse dovremmo dire: cronaca) del conflitto arabo-israeliano conta poco. Quel che resta è un conflitto religioso che, certamente, ha anche risvolti politico-economici. Dopo l'11 settembre 2001 il conflitto (i conflitti) è diventato principalmente ideologico, religioso, identitario. E Israele rappresenta per gli islamici un ottimo capro espiatorio, riunendo in sè, simbolicamente ma non solo, gli Stati Uniti, la potenza di una società ricca, una religione diversa da quella del mondo del medio oriente.