CRITICARE LE SENTENZE E' GIUSTO
3 partecipanti
Pagina 1 di 1
CRITICARE LE SENTENZE E' GIUSTO
Pierluigi Battista che di solito non leggo, oggi pubblica sul Corriere della Sera (pagina 32) un articolo coraggioso: "Perchè è giusto criticare le sentenze". Avrei voluto postarlo intero, ma nel sito del Corriere della sera non l'ho trovato.
Che in Italia non si possano criticare le sentenze è un'idea stravagante che non si sa dove sia nata. Così inizia l'articolista.
"In una società aperta e democratica non dve fare scandalo se uno schieramente politico si dice contrario alla sentenza che ha mandato assolti i vertici delle forze dell'ordine per la 'macelleria' messicana della scuola Diaz nel 2001" (...) "La stessa sentenza di un'istanza di appello (...) e dei diversi gradi di giudizio poggia sul presupposto concettuale che la cnclusione raggiunta in primo grado possa essere rivista, confermat, corretta o addirittura ribaltata...". "Tutto è mutevole, passibile di errori, oggetto di interpretazioni divers (...) E' possibile che in un mondo disincantato, pluralistico, improntato al 'politeismo dei valori' descritto da Max Weber, l'unica sfera dotata di una sua indiscutibile sacralità sia quella che attiene alle azioni e alle deliberazioni della magistratura?"
Battista aggiunge che la legittimazione non è un dogma, un articolo di fede; dunque la critica delle sentenze non delegittima un bel niente.
Fino qui lui.
Questi sono alcuni miei pensieri. Ci troviamo davanti a una giustizia, a una legge, a un diritto che sono diventati dispositivi e automatismi privi di autorità. Da questo deriva il recente bisogno delle opinioni di criticare le sentenze e la magistratura nel suo insieme. Non sono rimaste che le toghe (e le parrucche?) a simbolizzare non l'autorità di questa funzione ma il puro e semplice potere di una casta.
La giustizia, l'autorità sono un'altra cosa. E mi chiedo come mai - da noi - fior di professori di filosofia (anch'essi baroni?) non hanno mai affontato questi argomenti? Eccezion fatta - da noi - per Aldo Schiavone, Jus. L'invenzione del diritto romano.
Che in Italia non si possano criticare le sentenze è un'idea stravagante che non si sa dove sia nata. Così inizia l'articolista.
"In una società aperta e democratica non dve fare scandalo se uno schieramente politico si dice contrario alla sentenza che ha mandato assolti i vertici delle forze dell'ordine per la 'macelleria' messicana della scuola Diaz nel 2001" (...) "La stessa sentenza di un'istanza di appello (...) e dei diversi gradi di giudizio poggia sul presupposto concettuale che la cnclusione raggiunta in primo grado possa essere rivista, confermat, corretta o addirittura ribaltata...". "Tutto è mutevole, passibile di errori, oggetto di interpretazioni divers (...) E' possibile che in un mondo disincantato, pluralistico, improntato al 'politeismo dei valori' descritto da Max Weber, l'unica sfera dotata di una sua indiscutibile sacralità sia quella che attiene alle azioni e alle deliberazioni della magistratura?"
Battista aggiunge che la legittimazione non è un dogma, un articolo di fede; dunque la critica delle sentenze non delegittima un bel niente.
Fino qui lui.
Questi sono alcuni miei pensieri. Ci troviamo davanti a una giustizia, a una legge, a un diritto che sono diventati dispositivi e automatismi privi di autorità. Da questo deriva il recente bisogno delle opinioni di criticare le sentenze e la magistratura nel suo insieme. Non sono rimaste che le toghe (e le parrucche?) a simbolizzare non l'autorità di questa funzione ma il puro e semplice potere di una casta.
La giustizia, l'autorità sono un'altra cosa. E mi chiedo come mai - da noi - fior di professori di filosofia (anch'essi baroni?) non hanno mai affontato questi argomenti? Eccezion fatta - da noi - per Aldo Schiavone, Jus. L'invenzione del diritto romano.
Malcolm- Moderatore
- Numero di messaggi : 237
Re: CRITICARE LE SENTENZE E' GIUSTO
Giustissimo, ed è anche giusto ritenerle sbagliate, o dovute a fattori estranei alla semplice giustizia.
ma non lo si può fare a corrente alternata; o si permette la critica a tutti o si tace quando le sentenze non piacciono.
ma non lo si può fare a corrente alternata; o si permette la critica a tutti o si tace quando le sentenze non piacciono.
Fast- Admin
- Numero di messaggi : 352
Età : 77
Località : Genova
Re: CRITICARE LE SENTENZE E' GIUSTO
Tutti devono poter criticare, ovvio. Quel che non va bene è pensare che i giudici o hanno sempre ragione o hanno sempre torto.
Chiara- Moderatore
- Numero di messaggi : 72
Località : Uè uagliò, i song e cambuasce.
Re: CRITICARE LE SENTENZE E' GIUSTO
Chiara,
allora il reale è razionale?
allora il reale è razionale?
Malcolm- Moderatore
- Numero di messaggi : 237
Re: CRITICARE LE SENTENZE E' GIUSTO
Malcom,
sono gli uomini a non essere razionali.
sono gli uomini a non essere razionali.
Chiara- Moderatore
- Numero di messaggi : 72
Località : Uè uagliò, i song e cambuasce.
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.