L' AMERICA
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L' AMERICA
La vera forza dell’America non consiste nella ricchezza o nella potenza delle armi, ma – dice Obama – “nel richiamo intramontabile dei nostri ideali: democrazia, libertà, opportunità e una speranza indomita”.
Nei momenti di crisi è l’essere all’altezza di questo richiamo, di questa “chiamata” - che senz’altro ha qualcosa di religioso - che fa nascere una grande politica.
La democrazia in America non è mai livellamento, ma espressione di uomini-guida. Lincolm ieri, Obama oggi.
Questo è l’avvento dell’America, come pensava Whitman: democrazia più uomini-guida.
Il retroterra, che è anche un retrobottega sempre pronto per essere usato, è la storia dell’emigrazione in America.
Scrive lo storico Massimo Teodori che gli emigranti europei “si avventuravano volontariamente verso l’America per fuggire da un qualche regime oppressivo: i puritani dal dispotismi di Carlo I d’Inghilterra, le sette pietiste tedesche (amish, mennoniti, moravi) dai soprusi dei feudatari, gli ugonotti francesi per la libertà religiosa”.
L’America divenne la meta di una massa di persone che fuggiva dalla vecchia e oscura Europa (dissidenti religiosi), di contadini, artigiani , operai che cercavano nuove opportunità economiche, di schiavi neri e di varia umanità formata da delinquenti, prostitute, vagabondi e poveri, tutti con la speranza di evitare la fame. Era una nuova terra promessa.
Così il Dio americano divenne “un altro progetto in perpetuo farsi” (H. Bloom).
Whitman, per esempio, rifiuta di accettare ogni linea fortificata che divide l’umano e il divino quando dice: “Io so che lo spirito di Dio è fraterno al mio”.
Non c’è da meravigliarsi se oggi in America Dio ha un solo nome: Jesus.
Ma gli emigranti dall’Europa si portarono in America anche la nuova luce del vecchio continente: l’illuminismo settecentesco (da Locke a Newton).
Jacques Derrida che insegnò molti anni nelle università americane, alla fine per trovare una parola alla sua filosofia decostruzionista disse: la Decostruzione è l’America. E noi: l'America è la Decostruzione.
Per l’essenza nuova del Dio americano non si può parlare per gli Usa oggi - come fa Ernesto Galli Della Loggia oggi sul Corriere della Sera - di “un adempimento dell’antica promessa giudaico-cristiana…”
C’è dell’altro, altrimenti tra gli ideali americani Obama non avrebbe aggiunto anche la “speranza indomita”, cioè audace, che avanza nell’inespresso.
Dice bene il Ministro Tremonti quando colloca Obama “Oltre le parti, oltre la destra, oltre la sinistra. Non basato sul passato, proiettato verso il futuro. Ed è giusto così. Non si può entrare nel XXI secolo con le categorie del XX secolo”
Un nuovo modello di civiltà può arrivare dall’America
Nei momenti di crisi è l’essere all’altezza di questo richiamo, di questa “chiamata” - che senz’altro ha qualcosa di religioso - che fa nascere una grande politica.
La democrazia in America non è mai livellamento, ma espressione di uomini-guida. Lincolm ieri, Obama oggi.
Questo è l’avvento dell’America, come pensava Whitman: democrazia più uomini-guida.
Il retroterra, che è anche un retrobottega sempre pronto per essere usato, è la storia dell’emigrazione in America.
Scrive lo storico Massimo Teodori che gli emigranti europei “si avventuravano volontariamente verso l’America per fuggire da un qualche regime oppressivo: i puritani dal dispotismi di Carlo I d’Inghilterra, le sette pietiste tedesche (amish, mennoniti, moravi) dai soprusi dei feudatari, gli ugonotti francesi per la libertà religiosa”.
L’America divenne la meta di una massa di persone che fuggiva dalla vecchia e oscura Europa (dissidenti religiosi), di contadini, artigiani , operai che cercavano nuove opportunità economiche, di schiavi neri e di varia umanità formata da delinquenti, prostitute, vagabondi e poveri, tutti con la speranza di evitare la fame. Era una nuova terra promessa.
Così il Dio americano divenne “un altro progetto in perpetuo farsi” (H. Bloom).
Whitman, per esempio, rifiuta di accettare ogni linea fortificata che divide l’umano e il divino quando dice: “Io so che lo spirito di Dio è fraterno al mio”.
Non c’è da meravigliarsi se oggi in America Dio ha un solo nome: Jesus.
Ma gli emigranti dall’Europa si portarono in America anche la nuova luce del vecchio continente: l’illuminismo settecentesco (da Locke a Newton).
Jacques Derrida che insegnò molti anni nelle università americane, alla fine per trovare una parola alla sua filosofia decostruzionista disse: la Decostruzione è l’America. E noi: l'America è la Decostruzione.
Per l’essenza nuova del Dio americano non si può parlare per gli Usa oggi - come fa Ernesto Galli Della Loggia oggi sul Corriere della Sera - di “un adempimento dell’antica promessa giudaico-cristiana…”
C’è dell’altro, altrimenti tra gli ideali americani Obama non avrebbe aggiunto anche la “speranza indomita”, cioè audace, che avanza nell’inespresso.
Dice bene il Ministro Tremonti quando colloca Obama “Oltre le parti, oltre la destra, oltre la sinistra. Non basato sul passato, proiettato verso il futuro. Ed è giusto così. Non si può entrare nel XXI secolo con le categorie del XX secolo”
Un nuovo modello di civiltà può arrivare dall’America
Malcolm- Moderatore
- Numero di messaggi : 237
Re: L' AMERICA
mettere una targhetta su Obama è espressione di stupidità mentale. Il politico moderno deve essere trasversale.
partire dal fatto che non esiste un diritto di destra o di sinistra ma un diritto, che non esiste un dovere di destra o di sinistra ma un dovere.
partire dal fatto che non esiste un diritto di destra o di sinistra ma un diritto, che non esiste un dovere di destra o di sinistra ma un dovere.
Fast- Admin
- Numero di messaggi : 352
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Località : Genova
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