carpamus dulcia

Carpamus dulcia; nostrum est
Quod vivis: cinis et manes et fabula fies
“Cogliamo i piaceri, nostro è il tempo della vita: non sarai che cenere e ombra e una vana parola “ (Aulo Persio Flacco)

NeI viale che costeggia il cimitero tutti i posti auto erano occupati. File interminabili di auto. Nel piazzale antistante, fiorai autorizzati e abusivi. All’interno del cimitero una vera e propria folla umana…folla di vivi.
Oggi è un giorno in cui si ricordano i morti – dico ricordarsi “tutti insieme” dei morti – perché poi ognuno se ne ricorda per conto suo, non a festa comandata.
A proposito dell’epigrafe di questo post, ciò che più mi ha colpito, ed è il motivo per cui l’ho messa, è quel “Carpamus dulcia” (cogliamo i piaceri) ora, in questi giorni e mesi e anni, ora che non siamo ancora una fabula (una vana parola).
Carpamus dulcia.
Ma questo tempo, questa società non è fatta perché noi tutti “carpamus dulcia”. E’ ancora il tempo della “folle officina” (Hölderlin), della città-macchina.
Cmq noi carpamus dulcia